- Quando si dice ricevere un buon consiglio e seguirlo
- Le azioni compiute da Clara dopo l’incidente raccontate dai testimoni
- I primi contatti con l’infortunistica Soluzioni direttamente a domicilio
- Riconosciuto il fatto che il lavoro usurante non permette più a Clara certi movimenti
La fortuna? Incontrare le persone giuste
La nebbia, l’urto, un campo, l’auto accartocciata, la concitazione, la perdita della memoria. Potrebbero bastare solo questi pochi elementi per rendere l’idea della portata del pauroso incidente stradale occorso alla giovane Clara Stocchero.
Anche lei, come altri clienti, è arrivata alla nostra agenzia infortunistica grazie al passaparola e oggi, a distanza di oltre un anno da quel terribile giorno, è lei stessa a dire: “Sono stata molto fortunata e aiutata da tante persone. Ci sono diverse cose da fare in queste situazioni, tra visite a cui sottoporsi e burocrazia da sbrigare, e un privato non sempre riesce a gestire tutto questo in autonomia, ottenendo risultati adeguati al danno. Mi sono affidata completamente a Carlo e ho fatto benissimo!”
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Agire senza ricordarsi
Riavvolgiamo il nastro a quel 2 gennaio 2022. Clara stava percorrendo l’A13 Bologna-Padova. La nebbia era fittissima, non si vedeva nulla, tant’è che ha mancato la “sua” uscita e ha dovuto allungare il tragitto scegliendo, a un certo punto, di passare alla viabilità ordinaria.
“Stavo andando per la mia strada, quando all’improvviso qualcuno mi è venuto addosso e sono stata sbalzata in un campo con l’auto – ci riferisce –. Dell’impatto e dei momenti immediatamente successivi non ricordo nulla. Quello che so mi è stato raccontato. Così, mi è stato riferito che sono scesa dalla macchina, andata totalmente distrutta, e che ho parlato con una persona che mi ha soccorso, la quale mi ha detto: ‘Adesso arrivano, non ti preoccupare’. Ho mandato un paio di messaggi vocali e dato il numero di casa, dopodiché ho perso conoscenza e mi sono risvegliata in ambulanza”.
Clara è stata ricoverata una settimana all’ospedale di Bologna. Ha riportato un trauma al collo, una botta fortissima al fianco sinistro e due vertebre rotte.
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Sentirsi accompagnati per mano
Solo dopo essere uscita dall’ospedale, la giovane ha potuto parlare personalmente con la propria compagnia assicuratrice.
“È stato l’agente a consigliarmi di provare a chiedere un risarcimento danni congruo, visto che in ballo non c’erano solo quelli al veicolo – prosegue Clara –. Mi ha fatto il nome dell’infortunistica Soluzioni ad Altavilla Vicentina. Ho chiamato e mi ha risposto Carlo Quipotti”.
Poiché Clara aveva difficoltà a muoversi, è stato lo stesso titolare dell’agenzia a recarsi da lei. Raccolta la sua testimonianza, con tanto di foto alla mano (dell’auto distrutta e delle botte evidenti sul suo corpo), ha preso avvio tutto l’iter.
“Carlo mi ha spiegato quali passi sarebbe stato opportuno compiere, come i tempi potessero essere piuttosto lunghi e a quanto poteva ammontare il risarcimento danni – precisa Clara –. Essendo lui l’esperto del settore, non potevo che affidarmi ed è stata la scelta migliore”.
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La schiena e le limitazioni sul lavoro
Il caso di Clara si è concluso poche settimane fa, nel marzo 2023, con la consegna dell’assegno di risarcimento. Le sono stati riconosciuti i danni materiali e quelli biologici. Non solo. Svolgendo un lavoro usurante che va a sovraccaricare la schiena, in quanto tecnico di scena negli spettacoli, le è stato riconosciuto un indennizzo maggiore.
“Essendo un tecnico delle luci, sto molte ore in piedi e sono costretta a portare bauli, fari e cavi che sono molto pesanti – ci spiega lei stessa –. Tutto ciò grava sulla mia schiena, specie se sforzo più del dovuto. Per quanto dopo l’incidente abbia fatto un percorso di fisioterapia molto lungo, che si è rivelato utile per il dolore, è chiaro che non posso più fare determinate cose con la stessa scioltezza di prima”.
Ad incaricarsi di fissarle le visite è sempre stata la nostra agenzia, anche quando Clara, dopo pochi mesi dall’accaduto, ha deciso di trasferirsi in Toscana.
“Ha fatto tutto Carlo, io mi sono limitata a eseguire – conclude Clara –. Devo dire che ogni aspetto è stato valutato e curato nei minimi dettagli. Da sola non avrei mai ottenuto gli stessi risultati”.
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