• 27/09/2022
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Le sfumature del danno non patrimoniale

Non esiste solo il risarcimento dei danni materiali quando si subisce un incidente, stradale o sul lavoro che sia. E neppure solo quello per i danni fisici riportati. Se ne possono contare diverse tipologie, più sottili e poco note, in conseguenza di questi fatti. Esse rientrano nell’ampia sfera del danno non patrimoniale e prendono nomi diversi a seconda degli effetti che l’evento procura alla vita della persona. Vi sono situazioni, infatti, che possono innescare stati di depressione o compromettere nettamente la qualità di vita per un certo periodo o, al contrario, per sempre.

La giurisprudenza distingue, a seconda del tipo di sofferenza, più forme di danno. Noi, in questo articolo, vi chiariremo, in primis, la differenza tra danno morale, esistenziale e psicologico.

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Il danno morale

Dolore, depressione, ansia, patemi d’animo. Sono alcuni esempi di danni morali. Possono essere la conseguenza delle lesioni fisiche riportate in un sinistro, ma anche del turbamento interiore derivante dalla perdita di una persona cara a seguito di un qualsiasi tipo di incidente. In altre parole, può riguardare sia la vittima sia i parenti. In tal senso, è un danno estremamente soggettivo, ma la sua peculiarità è che non degenera in una patologia. In tal senso, si configura come una sofferenza di natura passeggera e può manifestarsi anche se non vi è stato un danno biologico, ossia una ripercussione sulla salute a livello fisico o psichico.

Come agli altri tipi di danno, va dimostrato e può essere risarcito solo se è la conseguenza di un illecito, come un grave tamponamento fra auto. I semplici disagi della vita quotidiana, pertanto, sono esclusi.

Quantificare il danno morale, però, non è affatto scontato proprio perché è soggettivo. Testimonianze e perizie sono indispensabili a tal fine, ma si può ricorrere anche alla prova presuntiva. Tradotto, può essere stimato sulla base di precisi ragionamenti tecnici.

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Il danno esistenziale

Chiusura in sé stessi, perdita di autostima, disturbi del sonno, isolamento, atteggiamento passivo. Il danno esistenziale comporta un vero e proprio peggioramento della qualità di vita di una persona rispetto al passato. Di fatto, la vita sociale e le abitudini ne risultano stravolte. È quindi tangibile e visibile agli occhi altrui.

Possono procurare un danno esistenziale le malattie professionali. Si pensi a quei lavoratori che sono stati esposti all’uranio impoverito o all’amianto. Ma anche a chi riporta macrolesioni a seguito di un incidente, tali da compromettere seriamente la vita relazionale e sociale.

Il danno esistenziale è risarcibile indipendentemente dalla capacità della persona di produrre reddito. Anch’esso va dimostrato, ma il suo riconoscimento non è sempre così scontato. I giudici, infatti, nel tempo si sono espressi in maniera contrastante a tal proposito.

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Il danno psicologico

Ancora diverso è il danno psicologico (o psichico). Esso è accertabile dal medico in quanto è di tipo patologico. Alla base, infatti, vi è un’alterazione dell’integrità psichica e della personalità che impatta negativamente sulla vita quotidiana. La causa va ricercata in un trauma provocato da un fatto illecito. Pensiamo, a titolo di esempio, a quelle persone che non riescono più a guidare l’auto per la paura innescatasi a seguito di un incidente stradale in cui sono rimaste coinvolte. Va quindi dimostrato il nesso di causalità per ottenere il risarcimento (condizione, questa, necessaria anche per i casi illustrati nei paragrafi precedenti) e l’accertamento va effettuato da figure specializzate, come lo psicologo forense.

“Il diritto alla salute è un diritto fondamentale della persona e va garantito – afferma Carlo Quipotti dell’infortunistica Soluzioni a Vicenza e provincia –. Spesso le persone che si rivolgono a noi non sono a conoscenza della possibilità di richiedere il risarcimento per il danno morale, esistenziale o psicologico. La differenza è labile e difficile da provare, ma non per questo bisogna demordere. Abbiamo visto casi complessi ribaltarsi positivamente”.

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