• 24/02/2023
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Mai abbassare la guardia

Spostare le merci all’interno di un’area, come un magazzino, un cantiere o un terminal portuale, oppure su e giù da un camion. Sono attimi delicati quelli dedicati alla movimentazione e al carico e scarico delle merci. L’attenzione deve sempre essere massima. Basta una svista per infortunarsi, anche in maniera piuttosto grave, o per fare del male a chi si trova nelle vicinanze.

Fondamentale, quindi, è rispettare tutte le indicazioni presenti nell’area in cui si lavora e accertarsi che ci siano le condizioni per operare in sicurezza. Se da una parte, infatti, i datori di lavoro hanno l’obbligo, per legge, di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), dall’altra i lavoratori sono tenuti a rispettare le prescrizioni vigenti. A sottolineare come è l’Inail che ha realizzato un Manuale sulla sicurezza, destinato agli addetti al carico e scarico, e al facchinaggio di merci e materiali pericolosi.

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Mezzi diversi, requisiti necessari

Non ci sono solo i camion. La movimentazione delle merci può avvenire anche con altri mezzi come le gru, gli argani, i paranchi e i carrelli elevatori, in grado di sollevare i carichi anche a notevoli altezze.

Tutte le attrezzature devono rispondere a requisiti minimi di sicurezza, a tutela dell’incolumità delle persone e dei beni che potrebbero subire danni. Sembrerebbe superfluo ricordarlo, ma purtroppo si verificano ancora molti infortuni sul lavoro dettati da una scelta errata del mezzo di sollevamento e/o di trasporto rispetto al carico da spostare. Ecco perché un requisito basilare di ogni mezzo è l’indicazione della portata massima, oltre al fatto che tali apparecchiature devono essere utilizzate solo da personale adeguatamente formato e informato.

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Alcuni aspetti di cui tenere conto

Ogni mezzo dedicato alla movimentazione delle merci prevede di rispettare regole specifiche prima, durante e dopo l’uso. Tra queste sottolineiamo:

  • la verifica dell’efficienza dei comandi;
  • la portata adeguata del carico;
  • la velocità nei limiti;
  • il giusto spazio per eseguire le manovre, prestando attenzione a rimanere entro le aree delimitate dalla linea gialla e segnalando che il mezzo è in azione con l’apposito dispositivo luminoso;
  • il corretto fissaggio del carico;
  • l’utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI).

Non va poi dimenticato di segnalare tempestivamente eventuali guasti e che tutte le apparecchiature vanno sottoposte a periodica manutenzione. In taluni contesti, vengono ancora impiegati mezzi obsoleti, non dotati delle moderne tecnologie, che impongono quindi di manovrarli con ancora più prudenza.

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Il parere dell’esperto

“È davvero imprevedibile quanto può succedere durante le fasi di carico e scarico delle merci. Le cronache ci raccontano di persone schiacciate da pesi, investite da mezzi, travolte da rimorchi o da carichi posizionati in maniera erronea, o anche per il fatto di trovarsi in una zona in cui non avrebbero dovuto stare – commenta Carlo Quipotti, titolare dell’agenzia infortunistica Soluzioni in provincia di Vicenza –. Si può avere diritto a un più congruo risarcimento danni, oltre a quello disposto dall’Inail per il danno biologico? Non possiamo dare una risposta univoca per tutti. Dipende dalla dinamica dell’infortunio. Vanno anzitutto individuate e distinte le responsabilità che possono essere in capo non solo al datore di lavoro, ma anche al caricatore, al trasportatore, al committente del servizio o al proprietario della merce. Di qui l’importanza dell’esistenza di documenti aggiornati come, per esempio, il Documento di Valutazione dei Rischi e la scheda di trasporto”.

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