• 28/06/2022
  • Soluzioni SAS
  • 0

Gli infortuni agricoli

L’Italia è un Paese a forte vocazione agricola e il Veneto non fa eccezione. I paesaggi ameni, che tanto ci riempiono gli occhi, in certi casi, però, possono diventare teatro di incidenti anche dalle conseguenze infauste. Ci riferiamo agli infortuni in agricoltura. Una piaga che non conosce fine. È di pochi giorni fa la scomparsa di un giovane imprenditore veronese, rimasto schiacciato sotto il trattore che stava manovrando.

Eppure i dati parlano di una decrescita dei casi. L’Inail, che ha messo a confronto il quinquennio 2016-2020, rileva una flessione del 26,3%. I casi sono passati da 36.199 a 26.696, mentre quelli mortali hanno avuto un andamento altalenante. Il Veneto risulta essere la seconda regione con il maggior numero di denunce (8,7%), dopo l’Emilia Romagna (12,8%) e prima della Lombardia (8,6%).

Leggi anche: Polizza infortuni, come funziona e cosa copre

 

Le tipologie di infortuni agricoli

Numeri a parte, meritano attenzione le cause all’origine degli infortuni sul lavoro in agricoltura. Le più comuni sono da ricondurre a:

  • macchine agricole (ribaltamento del trattore o del rimorchio, mezzi obsoleti, scarsa manutenzione);
  • cadute dall’alto (da fienili, scale, tetti);
  • zootecnica (urti, schiacciamenti da bovini);
  • abbattimenti di alberi e sistemazione forestale;
  • poca visibilità nelle operazioni o disattenzione dell’operatore agricolo.

A queste voci va aggiunto il preoccupante ricorso a lavoratori in nero e il fenomeno del caporalato. Pratiche che mettono in secondo piano il tema della sicurezza e fanno aumentare il rischio di incidenti.

Non da ultimo, è da sottolineare l’età media elevata degli agricoltori. Spesso si tratta di persone con più di 65 anni.

Leggi anche: La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro

 

Gli incidenti con trattori

Diverse statistiche mettono sotto i riflettori gli incidenti, avvenuti nei campi o su strada, che vedono al centro i trattori. Utilizzati su terreni impervi, senza una cabina di protezione contro il ribaltamento, privi di cinture di sicurezza, lasciati incustoditi senza il freno a mano correttamente tirato o perché vetusti, questi mezzi possono essere fonte di spiacevoli episodi ai danni sia di chi li guida sia di terzi. Anche in questo ambito, i giudici sono tornati a pronunciarsi più volte di fronte alle innumerevoli richieste giunte per ottenere un risarcimento più congruo rispetto a quello previsto dalle compagnie assicurative e dall’Inail.

Va ricordato che, dal 1993, le macchine agricole sono obbligate ad essere assicurate. Nella fattispecie, la polizza deve garantire l’indennizzo dei danni arrecati a persone, animali e cose in fase di circolazione (rischio dinamico) o di manovre manuali nello spostamento del rimorchio in sosta staccato dalla motrice (rischio statico).

L’assicurazione deve inoltre coprire i danni arrecati alle persone trasportate (risarcimento del terzo trasportato), solo nel caso in cui la loro possibilità di trasporto sia indicata nella carta di circolazione.

Leggi anche: Infortunio in itinere, quando scatta il risarcimento

 

Come ottenere il risarcimento

Nel caso di un normale incidente stradale con un trattore agricolo, la richiesta di risarcimento va inoltrata alla compagnia assicurativa del veicolo responsabile del sinistro (non è prevista la procedura di indennizzo diretto da parte della propria compagnia). Ma cosa succede se avviene un infortunio sul lavoro? Scatta la denuncia all’Inail. Anche nel settore agricolo, infatti, il datore di lavoro è tenuto a garantire questo tipo di copertura.

“Va sottolineato che il lavoratore che ha subito il danno ha diritto, oltre all’indennizzo riconosciuto dall’Inail, anche al danno complementare, se il giudice ravvisa la presenza di danni che l’Istituto normalmente non copre, e al danno differenziale che è possibile richiedere al datore di lavoro – spiega Carlo Quipotti, titolare dell’infortunistica Soluzioni a Vicenza –. Un infortunio sul lavoro, così come un incidente stradale avvenuto con un trattore, hanno pari considerazione di qualsiasi altro sinistro. Anzi, presentano una delicatezza ancora maggiore in quanto quello agricolo è un settore che più di altri rischia di trascurare la sicurezza. Sebbene il tema sia normato e i titolari abbiano precise responsabilità, non si può non negare che non tutti applichino e rispettino le regole allo stesso modo. Rivolgendosi a un’infortunistica è possibile ottenere una valutazione puntuale del proprio caso, capire come intervenire e vedere tutelati i propri diritti”.

Leggi anche: Danno differenziale, perché e come richiederlo in caso di infortunio sul lavoro

Questo sito utilizza cookie di terze parti. Navigando il sito o scorrendo la pagina, dai il tuo consenso sull'utilizzo dei cookie .

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Close