- Travolti da un motociclista in galleria: la storia di Cristina e del suo compagno Giorgio
- L’andatura nei limiti fino alla rovinosa caduta a terra
- Salvati dal paramotore e dalle valigie che hanno impedito ferite gravi
- La ricostruzione della dinamica: una valutazione a partire dal comportamento della controparte
- L’assistenza dell’agenzia infortunistica per l’ottenimento del risarcimento
Tour in montagna con frontale
“Era un fine settimana stupendo. Il mio compagno mi aveva fatto una sorpresa per il compleanno, portandomi sul Passo dello Stelvio in moto. Un viaggio che desideravo fare da tempo. Ad accompagnarci c’era una coppia di amici. Tutto è filato liscio fino a quando un motociclista, che giungeva dal senso opposto occupando però la nostra corsia, ci è piombato addosso all’interno di una galleria”. Cristina ripercorre con dovizia di particolari l’incidente stradale che, nel luglio 2022, ha messo fine nel modo più amaro alla due giorni di relax a lei dedicata.
“Per fortuna abbiamo riportato danni lievi e, nella concitazione di quei momenti, abbiamo potuto contare sull’assistenza di persone davvero preparate. Mi ha stupito, inoltre, essere stata risarcita non solo per il danno fisico, ma anche per quello morale che ho riportato. Non me l’aspettavo e per questo devo dire grazie a Carlo Quipotti che ha seguito il mio caso”.
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Con il fiato sospeso
Riavvolgiamo il nastro per tornare a quel viaggio in moto che il sabato aveva affascinato Cristina e il suo compagno Giorgio. Dopo aver raggiunto il Passo da un versante, per la domenica avevano scelto di ritornarci da quello opposto. Nella discesa, però, dopo un caffè e qualche foto con gli amici, è accaduto l’imprevedibile.
“Ci siamo immessi in una galleria. Giorgio, che era alla guida della moto, stava avanzando entro i limiti di velocità. Appena percorsa una piccola semicurva ci siamo trovati davanti, sulla nostra corsia, un motociclista che proveniva dal senso di marcia opposto – racconta Cristina –. Siamo caduti entrambi di lato. Il mio compagno è finito contro uno dei fori laterali della galleria. Anche l’altro centauro è finito a terra, senza riuscire a muoversi, e ad un certo punto si è cominciato a sentire odore di benzina. L’adrenalina mi ha fatto alzare subito da terra e, assieme alla mia amica, ho cominciato a gridare per fermare il traffico”.
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Il paramotore, l’elemento chiave
Un po’ alla volta, complice il traffico e la strada piuttosto stretta, sono arrivati i soccorsi, dall’ambulanza ai Carabinieri. “Tra i motociclisti, però, c’erano diversi infermieri che ci hanno dato una mano – aggiunge Cristina –. Io ho riportato solo una botta al piede, di cui non mi sono subito resa conto. Al Pronto Soccorso mi hanno fatto una fasciatura. Giorgio, invece, si è fatto male alla schiena, ma in maniera tutto sommato lieve”.
Ad avere la peggio è stato l’altro motociclistica, un americano che stava prendendo parte a un tour dello Stelvio con altre persone, che ha dovuto essere sottoposto a un’operazione chirurgica.
“Ciò che ci ha salvati, impedendoci di rimanere schiacciati sotto la moto, sono stati il paramotore e le valigie. I danni al mezzo, tuttavia, sono stati piuttosto ingenti”.
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La ricostruzione della dinamica
Chissà perché il motociclista americano ha deciso di percorrere quella galleria stretta e senza linea di mezzeria stando dalla parte sbagliata.
A detta di Cristina potrebbe essere stato ingannato da un semaforo verde che potrebbe avergli fatto credere che il transito avvenisse in forma alternata.
“Forse, non vedendo nessuno davanti a lui, avrà pensato di poter gestire la carreggiata a suo piacimento. Ma purtroppo si è trovato faccia a faccia con noi. È stato un colpo terribile”.
Nei giorni successivi è cominciato l’iter per il risarcimento danni. Giorgio si è rifatto alla compagnia assicurativa della controparte, mentre Cristina ha contattato, mediante il passaparola, l’infortunistica Soluzioni ad Altavilla Vicentina.
“Un conoscente mi aveva detto che, in quanto terzo trasportato, potevo fare richiesta di risarcimento sia per i danni fisici sia per quelli morali, dato che la breve vacanza per il compleanno era stata rovinata”.
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Il regalo di Natale: la certezza del risarcimento
“Ho fatto i raggi alla gamba e la visita medico-legale, anche quella richiesta dalla controparte, che hanno accertato un piccolo trauma al piede – afferma Cristina –. Poco prima di Natale è arrivata la telefonata di Carlo che mi comunicava l’accoglimento della richiesta di risarcimento. Anche per i danni alla moto, che non erano pochi… La notizia mi ha sollevato il morale perché in quel periodo mi ero infortunata due dita. Quasi non riuscivo a credere all’entità della somma: davvero congrua e liquidata in tempi brevi”.
“Carlo ha fatto un lavoro superlativo e di questo lo ringrazio – conclude Cristina –. Ciò che mi ha reso davvero felice è che il mio compagno ha potuto riavere la sua moto riparata molto presto, consentendoci di riprendere a viaggiare”.
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