• 29/09/2023
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Hai mai sentito parlare di capacità lavorativa? …

La capacità lavorativa è l’idoneità di un soggetto di produrre un reddito. Esistono due tipologie:

– la capacità lavorativa generica, ovvero la possibilità di svolgere qualsiasi lavoro, anche diverso dal proprio, ma adatto alle proprie attitudini;

– la capacità lavorativa specifica, ovvero l’idoneità a svolgere la propria attuale occupazione.

 

e di Incapacità Lavorativa?

Per incapacità lavorativa si intende l’incapacità totale o parziale di un soggetto di svolgere il lavoro richiesto dalla sua professione o dal settore di attività a causa di un danno fisico, mentale o psichico.

Questa tipologia di incapacità deve essere stabilita da un medico, il quale redige un certificato che dovrà essere presentato al proprio datore di lavoro. Questo documento attesta che il soggetto interessato è impossibilitato a lavorare per un determinato periodo di tempo per motivi medici.Dunque, il certificato medico indica l’entità e la durata dell’incapacità lavorativa.

In caso di incapacità lavorativa a lunga durata, in fase di valutazione il medico dovrà considerare sia la capacità di rendimento –che cosa è in grado di fare l’assicurato?– sia la limitazione –che cosa non è più in grado di fare?.

In caso di assenza prolungata nel posto di lavoro, il dipendente sarà tenuto a presentare certificati medici a intervalli regolari per dimostrare il prolungamento dell’assenza. Questi certificati vengono consegnati al termine di ogni visita a cui si verrà sottoposti.

La copertura assicurativa del soggetto può essere contro gli infortuni o dovuta a malattia, per questo motivo il dipendente deve comunicare la natura dell’assenza, con o senza certificato.
Oltre la natura, il lavoratore deve riferire anche una data indicativa di ritorno.

 

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Io datore di lavoro come devo comportarmi?”

Come gli assicuratori, il titolare ha il diritto di contestare l’autenticità dell’incapacità lavorativa del proprio dipendente.

Il datore di lavoro può confrontarsi con il proprio assicuratore, per quanto riguarda la perdita di guadagno, o con l’assicuratore contro gli infortuni, per provare la vericità dell’incapacità lavorativa del proprio dipendente, e se necessario, fissare una visita medica.

Nel momento in cui l’incapacità lavorativa del soggetto si prolunga per un periodo di tempo elevato non si può più pensare che la persona possa tornare a svolgere la propria mansione e quindi alla completa capacità lavorativa.

Le due opzioni quindi sono:

– Ridefinire il contratto e la mansione in funzione delle sue capacità lavorative;

– Considerare un cambio di occupazione.

 

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In sostanza

Ecco quindi il comportamento corretto da seguire:

  • segnalare immediatamente l’interruzione del lavoro al datore di lavoro;
  • seguire le indicazioni del medico;
  • fornire le informazioni e gli aggiornamenti richiesti dall’assicuratore;
  • essere partecipe e disponibile con la richiesta di documenti, consulenze mediche, procedure amministrative;
  • limitare il più possibile la durata dell’incapacità lavorativa.

 

“In questi casi, è fondamentale essere affiancati da professionisti qualificati – afferma Carlo Quipotti titolare dell’agenzia Infortunistica Soluzioni di Altavilla Vicentina – per valutare ogni singolo caso che varia a seconda di molteplici fattori e circostanze”.

 

 

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