- Può bastare una ricerca su Google, ben fatta, per trovare l’interlocutore giusto
- La descrizione dell’impatto, mentre tutti erano fermi al semaforo
- Il buon uso dello smartphone: riprendere gli attimi successivi all’incidente per ricostruire la dinamica
- L’incidente di Leidy è stato classificato come infortunio in itinere
- Sentirsi ascoltata dall’infortunistica: l’elemento che per la nostra cliente ha fatto la differenza
L’incidente a un passo dalle ferie
“Non mi era mai capitato un incidente prima. Non sapevo cosa fare, da dove bisognasse iniziare e non volevo sbagliare. Mi sentivo abbandonata persino dalla mia assicurazione. Così mi sono rivolta a Google per cercare aiuto e ho notato che l’infortunistica Soluzioni aveva delle ottime recensioni. L’ho contattata subito”.
Alla telefonata di Leidy Orozco, una giovane ragazza sudamericana, l’agenzia di Altavilla Vicentina ha risposto immediatamente. Come fa sempre. E anche allora si è trovata di fronte a un caso unico, come unica è la vicenda di ogni persona che si rivolge ai fratelli Quipotti. In questa circostanza c’erano di mezzo un tamponamento a catena e una vacanza saltata.
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L’impatto da fermi, al semaforo
A raccontare cos’è accaduto quella domenica di maggio dell’anno scorso è la stessa Leidy: “Ero appena uscita dal lavoro ed ero ferma a un semaforo. Davanti e dietro a me c’erano altre due auto. Improvvisamente il botto. È arrivata una quarta macchina senza frenare e si è innescato il tamponamento a catena. L’urto è stato violento. La mia macchina è andata distrutta e, assieme ai due passeggeri della vettura dietro, sono finita al Pronto Soccorso”.
Leidy ha riportato un colpo di frusta che le ha provocato un forte mal di schiena. “Ho dovuto portare il collare per circa quattro settimane e fare fisioterapia per tre mesi perché il collo era gonfio e rigido e non riuscivo a girare la testa”, ci dice.
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L’importanza di fare video
L’impatto genera naturalmente agitazione e paura. Le prime reazioni non sono mai semplici da gestire.
“Ero stordita dalle botte provocate dal sinistro e non capivo bene la situazione. Subito mi sono accertata che gli altri stessero bene e se qualcuno avesse chiamato l’ambulanza, poi mi è venuto in mente di filmare tutto. Ho ripreso col telefonino le targhe e i volti delle persone casomai qualcuno pensasse di scappare”, prosegue Leidy.
Ma cos’era accaduto da causare un incidente? La nostra cliente lo ha subito chiesto al conducente della quarta auto.
“Mi ha detto che gli era caduto il cellulare sul tappetino e che, per chinarsi a raccoglierlo, non ha visto che nel frattempo le macchine che lo precedevano si erano fermate. Così ci è venuto addosso”.
È proprio vero: basta un nonnulla per creare un pericolo a sé e agli altri.
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Dalle recensioni al contatto con Carlo
Quando si è vittima di un incidente stradale, è necessario rivolgersi alla compagnia assicuratrice della controparte per il risarcimento danni. Ma come si fa?
“Io non sapevo proprio come muovermi, mi sentivo abbandonata a me stessa. Dopo una breve ricerca, ho contattato l’agenzia infortunistica Soluzioni, nello specifico Carlo Quipotti, che mi ha spiegato chiaramente tutti i passaggi che andavano compiuti: dalla visita medico legale al percorso terapeutico, passando per le tempistiche”.
Dopo otto mesi si è arrivati a mettere il punto.
“Siccome l’incidente è avvenuto mentre rientravo a casa dal lavoro, il caso è stato classificato come infortunio in itinere dall’Inail – osserva Leidy –. Non solo, siccome il giorno dopo avrei dovuto iniziare le ferie e tornare dalla famiglia in Sud America, ma ho dovuto cambiare i miei piani, mi è stato risarcito anche il cambio del volo”.
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L’X factor di Soluzioni: la persona al centro
Sul fronte del risarcimento complessivo, Leidy si dice più che soddisfatta: “Grazie all’aiuto dell’infortunistica mi è stato rimborsato il valore commerciale della macchina e il danno fisico, comprensivo delle spese mediche e dello spostamento del viaggio”.
“Mi sono sentita ascoltata dall’agenzia infortunistica. Inoltre, conoscere di persona chi ti seguirà e il fatto che mi sia stato descritto tutto l’iter mi ha permesso di dare fiducia a Carlo, un professionista sempre presente. Anche quando era in ferie – conclude con un sorriso Leidy Orozco –. Non posso quindi che ringraziarlo”.
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