• 22/12/2022
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Perché non farsi distrarre dai rumori

Sono svariati i rumori che ci circondano quando siamo alla guida. Pensiamo alla musica che esce dalla radio, alle persone che ci parlano accanto o al telefono, ai clacson che strombazzano, a certi motori piuttosto assordanti. C’è un suono, però, che più di altri deve destare sempre la nostra attenzione. È quello delle sirene dei cosiddetti veicoli speciali, come quelli di soccorso o di polizia. Guai a distrarsi perché è a quel punto che bisogna mettere in atto tutti gli accorgimenti del caso per non creare situazioni di pericolo per sé e per gli altri. La stessa accortezza la deve avere chi è al volante di questi mezzi speciali. Il rischio è di creare incidenti, un evento tutt’altro che infrequente. Conoscere le regole è fondamentale per sapere come comportarsi e, quindi, per risalire alle responsabilità.

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Quali sono i veicoli speciali

Sono di diverso tipo i veicoli speciali che ogni giorno circolano sulle strade italiane. Vi sono quelli deputati:

  • alle emergenze sanitarie (ambulanze, auto e moto mediche, mezzi per il trasporto di organi);
  • agli interventi tecnici per incendi, incidenti stradali e salvataggi (Vigili del fuoco, Soccorso alpino e speleologico, Protezione civile);
  • agli interventi delle forze di polizia (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria, Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, Polizia locale).

A caratterizzarli sono i lampeggianti e la sirena bitonale (l’unica omologata), visibili e udibili da molta distanza.

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Cosa possono fare i veicoli speciali in emergenza

L’articolo 177 del Codice della strada spiega come si debbono comportare i veicoli speciali sulle strade. La norma evidenzia in particolare che questi mezzi, quando viaggiano in situazioni di emergenza, ossia con la sirena e il lampeggiante attivi:

  • sono esonerati dall’osservare gli obblighi, i divieti, le limitazioni, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico;
  • devono rispettare comunque le regole di comune prudenza e diligenza.

Per fare un esempio, se un’ambulanza in emergenza supera un semaforo rosso con le dovute cautele e si verifica un

incidente, l’autista non sarà ritenuto colpevole. Se invece lo stesso mezzo imbocca l’autostrada contromano, senza che il traffico sia stato preventivamente bloccato, in caso di incidente il conducente sarà penalmente responsabile.

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Cosa fare se si sente una sirena in lontananza

Ciò premesso, la responsabilità di un incidente con un mezzo speciale in emergenza tende a ricadere sul conducente del mezzo “comune”. Neppure il concorso di colpa è previsto in questi casi. Ecco perché è quantomai utile mettere in pratica i comportamenti dettati dallo stesso articolo 177 del Codice della strada.

Quando si sente una sirena in lontananza si deve:

  • capire da quale direzione sta arrivando e, quindi, se si sta intralciando il passaggio con il proprio veicolo;
  • lasciare libero il passo e, se necessario, fermarsi al margine destro della carreggiata.

Ogni manovra deve avvenire utilizzando gli indicatori di direzione: l’autista del veicolo speciale saprà così in anticipo cosa intendiamo fare.

Va da sé che è vietato, nonché pericoloso, seguire questi mezzi per agevolarsi nel traffico.

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Casi particolari

Nella categoria dei mezzi speciali rientrano anche i veicoli militari, le auto blu e quelle con targa diplomatica. Se questi mezzi non viaggiano in emergenza, sono tenuti a rispettare le regole del Codice della Strada. Di conseguenza, se causano un incidente, i conducenti sono tenuti a risarcire il danno provocato.

“Come ogni incidente stradale, anche quelli con un mezzo speciale, che sia in emergenza o meno, fanno storia a sé – commenta Carlo Quipotti dell’agenzia infortunistica “Soluzioni” ad Altavilla Vicentina –. Non vi è mai nulla di già scritto. Per questo, una valutazione professionale e puntuale del proprio caso permetterà di stabilire se vi siano degli estremi per ravvisare una responsabilità che, in prima battuta, potrebbe non essere stata considerata”.

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